Sinfonia d’autunno Roco turbinare di foglie come pagine consunte e accartocciate che il vento disperda lungo viali spogli – di solitudine Stanche lasciando che sia - dormono sonno di morte lieve posando specchiata immagine - a liquido letto di forre d’ombra Piano la terra s’addormenta e quieto si fa quel dolore d’essere ch’erpice solo rinnova ad ogni affondo Rami stecchiti come braccia alto si levano senza più vesti, né linfa, né canti Intorno, sguardi ruffiani di bacche rosse - ricordi di fragole a primavera. Tersa l’aria e fredda quasi vetro - all’azzurro sorriso del cielo che lembo di nube - solitario – trascorre. (Patrizia Valdiserra)
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