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L'albero incantato
L’albero incantato
 
 
 

 

C’era una volta un uomo che visse lontano dalla (sua) natura in una gran città del nord tra luci artificiali e suoni registrati nel lusso del suo tempo. Un giorno si trovava nel cuore/centro della sua città piena di gente che comprava regali per la festa di natale. All’improvviso si sentiva escluso, lasciato solo ed isolato nel mare di gente che fluttuava dintorno a lui. Non poteva più farsi capire, farsi sentire e cominciò a piangere, ma nessuno s’accorgeva le sue lacrime. Nella sua tristezza si domandò che cos’era successa, ma non poté trovare una risposta e rimase come paralizzato. Quando non sapeva più cosa fare, sentì una voce che parlava dentro di lui: “Tu hai perso la tua anima!” Veramente non s’era mai preoccupato di ciò che si chiama anima e non sapeva neanche spiegarsi come potrebbe essere la sua identità/il suo significato. Disperato com’era decidevo però di mettersi in cammino alla ricerca della sua anima perduta.

 

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Iniziò a cercare nella città stessa, nei libri, nell’arte, nelle chiese, nella filosofia, nei miti e perfino nell’astrologia antica, ma non trovava una via per uscire dalla sua insolazione. Alla fine non sapeva più dove andare ancora per cercare e proprio in questo momento sentì nuovamente la voce che diceva al lui: “Tu devi cercare le tue radici!” Allora si mise in viaggio verso le campagne dov’era nato. Sua madre era morta e anche la casa della sua infanzia era stata venduta e non poteva più entrare. Cercava gli amici e vicini di una volta, ma non lo riconobbero più. Si sentiva ancora più sola che prima, ma non voleva neanche tornare in città. Continuava vagabondare su monti ed al mare, ma non vedeva nessuna traccia che poteva riconoscere come parte della sua anima.

 

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Gli anni passavano e le sue forze cominciavano a diminuire. In un periodo di stanchezza mortale si fermò sul suo letto quando si faceva sentire ancora una volta la voce dentro di lui dicendo: “Tu devi trovare i rami del tuo futuro!” Non capì il senso delle parole, ma si alzò e partì dalla sua terra in un paese sconosciuto al sud del mondo. Là sentiva ancora più forte la solitudine perché non sapeva neanche parlare la lingua degli abitanti del posto. Finalmente arrivava in un bosco che lo trovava in un senso famigliare e si nascose nel verde delle piante circondato dai voi del silenzio e si fermò. Più che rimase là, meno si sentiva solo. Cominciava a comunicare con gli alberi, con i fiori delle radure. Senza accorgersi del fatto, si formavano man mano delle radici che penetravano profondamente nella terra e crescevano dei rami e ramoscelli che si alzavano verso il cielo e si trasformò in un albero vero e proprio in mezzo al bosco. E dalla terra le sue radici traevano il nutrimento del passato e dal cielo i suoi rami respiravano il vento del futuro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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