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Il progetto
 
"Parco delle favole"

Borghetto d'Arroscia
(Case Sottane, Montecalvo)

 

Preliminari

La situazione geografica

Montecalvo è situato a 500 m di altezza alla destra della Valle d'Arroscia, sul fianco di una collina di circa 800 m di altezza, con vista verso est-sud-ovest. La località si raggiunge dalla Valle d'Arroscia dopo 6 km di strada, 27 km da Albenga e 12 km da Pieve di Teco.

Una volta Montecalvo era collegato con sentieri e mulattiere con Casanova Lerrone, Degna, Vellego, Cesio, Cartari, Siglioli, Vessalico e Borghetto d'Arroscia. La gente della Valle Lerrone attraversava questi paesini quando volevano recarsi a Pieve di Teco. Al di sopra di Ubaga esistono ancora i ruderi di un vecchio castello o di una torre antica. La gran parte del terreno di Montecalvo è oggi coperto di boschi. Il clima è mite, ma la temperatura è di 3 o 4 gradi più bassa della pianura d'Albenga. Un'aria pulita e una tranquillità rara sono l'effetto della mancanza di ogni tipo di traffico (a parte qualche trattore o cacciatore).

La situazione sociale a Montecalvo

La popolazione soffre di un invecchiamento ed una diminuzione permanente. Oltre all'età media molto alta, anche la campagna non viene più lavorata come una volta. Così la natura diventa sempre più selvatica, le vie storiche ormai non sono più transitabili, sulle fasce crescono spesso rovi e boschi e tante case stanno crollando. La conseguenza: "Dove non ci sono fiori e bambini, non c'è più futuro".

Il progetto

L'idea

Considerando le condizioni oggettive di Montecalvo, non è da ricercare un possibile sviluppo delle attività nel turismo costiero, legato al mare ed alla spiaggia, o della zona dell'entroterra, inerente le colline o le montagne, né da un rapido recupero delle case per crearne abitazioni di lavoratori pendolari. Un'attività deve essere basata sulla caratteristica unica di questo luogo: provenendo dal mare, Montecalvo è luna delle prime località senza i disturbi soliti dovuti alla civilizzazione. Chi soffre dei disturbi causati dalla vita industrializzata e dominata dai mass-media, qui può trovare momenti di tranquillità e pace. Ma questo non basta per sperare di giungere ad una nuova vitalità dei luoghi. Ci vuole un'attrazione in più per rivalutarli: al valore della natura sono da sempre legati i miti tradizionali e le favole di una volta.

Da questo punto nasce la mia idea o meglio la mia visione di un

Parco delle favole 

Come prosecuzione del Parco Culturale "Riviera della Palme" si potrebbe tenere conto delle condizioni specifiche di Montecalvo e offrire ai bambini un percorso nella natura, ispirato dalle vecchie favole. In queste zone nascoste il tempo delle favole sembra di essere ancora vivo, almeno per quanti si fermano ad ascoltare con il proprio cuore o cercano di vedere con gli occhi dei bambini. Collegando tra loro un percorso nella natura ed installazioni artistiche che rappresentano il mondo delle favole, si è pensato inoltre ad un completamento didattico. Far conoscere ai bambini (e a tutti i grandi che si hanno conservato un senso di fantasia) le favole ed i miti di una volta in armonia con la natura, rianimarli, riviverli e rappresentarli nei propri disegni, manufatti e giocattoli o interpretarli. E sarà anche cosa gradita fare un passo nelle chiese e cappelle per sentire le storie dei tanti affreschi, dipinti e sculture che le ornano.

Il logo

Nel logo del "Parco delle favole" si rappresenta l'idea in forma grafica. Un gallo (spesso figura famosa nelle favole) guarda a destra dietro di sè nel passato, nel mondo delle favole, nella storia e tradizione, ed indica con la sua ala sinistra il futuro ai bambini, verso una vita gentile ed educata e verso il progresso umano.

Un passo avanti...

Una volta rappresentata, la mia visione si allarga e si fanno spazio anche percorsi più lunghi, bambini che cantano su di un carro tirato da cavalli che conduce alle varie tappe della vita storica e mitica, mulattiere e sentieri ripuliti, che nuovamente collegano i paesi di Montecalvo/Ubaga/Ubaghetta con Borghetto d. A, Vessalico, Siglioli, Cartari, Degna, Vellego e finalmente anche una funivia che porta i visitatori dalla valle fin quassù... ma per il momento è meglio tenere le redini salde e non lasciare galoppare l'immaginazione prima che si è cominciato con ciò che fin da oggi sarebbe possibile realizzare.

La realizzazione

Integrazione del ambiente

Non solo i sentieri, ma anche il bosco vicino, le rocce, i vecchi pozzi, le rovine e le case ancora intatte possono essere usate per concretizzare il progetto definito. Anche i diversi alberi ed i materiali naturali del luogo aiutano alla creazione di un parco divertente e istruttivo ed alla costruzione di un museo all'aperto. La situazione attuale permette, di cominciare con l'installazione di un piccolo itinerario in un circuito stabilito e con una parte delle case, cose che col tempo possono essere estese ed ampliate.

Oltre al riferimento alle favole della letteratura sarà possibile installare cartelli con spiegazioni sulla vegetazione e gli animali di questa zona situata fra mari e monti. Non poca importanza avrà anche il ricordo della vita di una volta su queste colline, ormai diventata favola anche questa. La riserva dei boschi, che comincia da Montecalvo/Ubaga/Ubaghetta, ha riportato tanti uccelli e nuova selvaggina (anche se i lupi veri finora non sono arrivati e noi dobbiamo accontentarci con i lupi delle favole).

Attrazione turistica esclusiva

Un'attività di questo genere non esiste fino ad oggi in questa zona e non farebbe concorrenza ad altre già intraprese. Anzi, la clientela di questa offerta non è ancora stata scoperta dal turismo del entroterra: i bambini.

Eppure sono proprio loro, che soffrono soprattutto dello stress di una vita sempre più complicata e dell'assenza di genitori impegnati nelle loro attività. A parte poche piccole aree di giochi, non ci sono offerte turistiche particolarmente indirizzate a loro.

Nel "Parco delle favole" i piccoli scopritori potrebbero giungere con i genitori e permanere qui con essi, ma è anche pensabile che loro lascino qui per un giorno i figlioletti, sotto la cura di personale adatto, magari solo per avere un giorno libero. I bambini potrebbero anche venire in gruppo con l'asilo nido o con la classe della scuola elementare, solo per una gita, o anche per un giorno o più giorni di "Workshop" di una permanenza a scopo didattico, con programmi interattivi offerti dall'iniziativa del "Parco delle favole".

Collaborazione

L'attività del "Parco delle favole" potrebbe svolgersi in collaborazione con Enti esistenti, come ad esempio l'organizzazione "Liguria da scoprire", la quale già oggi offre giochi organizzati, per esempio "Giocolandia", unitamente alla Comunità montana del alta Valle Arroscia.

Un'altra possibilità da valutare potrebbe essere la cooperazione con scuole d'arte. I loro studenti potrebbero creare oggetti, disegni, illustrazioni e presentare mostre legati alle favole.

Insieme ai professori e studenti di letteratura sarà possibile di offrire eventi e convegni, anche nella sede del comune di Borghetto d'Arroscia o nel capoluogo di Montecalvo.

La collaborazione più importante però sarà quella tra il "Parco delle favole" e la gente appassionata dei paesi vicini, artigiani, artisti e tutte le persone abili e creative di questa valle, che possono nell'ambito del parco esibire e dimostrare il loro talento e le loro opere.

Disponibilità del parco

Montecalvo è raggiungibili da Albenga ed Imperia in circa tre quarti d'ora, e ciò vuol dire che per tutti i bambini di questa zona (residenti e turisti) una sola mattinata o un solo pomeriggio bastano per partecipare ad un'avventura nel mondo delle favole. Considerato il fatto, che le favole sono conosciute in tutto il mondo, non saranno solo interessati gli abitanti o i turisti italiani, ma anche i turisti stranieri, che potrebbero essere invitati con i loro bambini. L'attività non è legata ad una stagione speciale, il parco (e la conseguente offerta didattica) potrebbe rimanere aperto tutto l'anno, con particolari eventi stagionali.

L'aspetto artistico ed educativo

Per evitare subito ogni possibile equivoco si spiega che non si è mai pensato di mettere dei nani di alabastro o pupazzi di plastica nell'ambiente e rovinare così l'armonia della natura, e neppure, è inteso, di fondare una Mini-Disneyland a Montecalvo. Lo scopo del "Parco delle favole" è di creare una sintesi tra natura e tradizione, una sintonia tra cultura e anima dei partecipanti, e di trovare un equilibrio tra consumo e produzione, spettacolo e creatività.

La natura offre i boschi, la campagna ed i materiali per la costruzione di manufatti (creta, canne, salice, ardesia, pietra, legno etc.), la cultura offre le favole ed i miti ai bambini, che oggi, sempre più spesso, conoscono sopratutto Pokèmon, Yugi-oh e cartoni animati. È un occasione rara ed unica (e secondo me anche necessaria), di poter tornare almeno per una volta nel mondo della fantasia e della magia dei nostri antenati. Per un coinvolgimento più profondo è conveniente che i piccoli partecipanti non solo vengano per avvalersi dell'effetto, ma siano tenuti anche a collaborare ed esprimere le proprie impressioni e sentimenti.

Esempi per la possibile attività nel "Parco delle favole":

  • Lungo il percorso i bambini trovano un albero d'ulivo in cui c'è da scoprire Dafne, che si nasconde da Apollo. In seguito lì hanno la possibilità di sentire e disegnare il mito secondo il loro punto di vista creativo.

  • Nel vecchio pozzo trovano un rospo incantato. Quindi possono creare con la creta il rospo o un bel principe e poi, dopo averli riprodotti, dipingerli.

  • Poi si potrebbe organizzare lungo il percorso una caccia al tesoro, un quiz basato sull'osservazione ed altri giochi.

  • E se arrivano con la pioggia? Ci sarà posto nelle case restaurate per sentir narrare al fuoco del camino le favole, per guardare il teatrino dei burattini, accompagnato sempre con la proposta di essere ampiamente creativo.

  • Un motivo in più per far risaltare la propria fantasia sarà l'esposizione delle opere dei piccoli partecipanti in gallerie o in mostre di artisti, che professionalmente si dedicano alla riproduzione dei personaggi e dei luoghi delle favole.

  • Si può anche pensare di continuare l'iniziativa delle "Maschere di Ubaga" con una creazione di sculture legate alle figure delle favole.

  • E potrebbe anche essere rispolverata l'arte dell'antico artigianato. C'è una vasta lista di cose, che una volta si facevano in questi posti collinari e che oggi si stanno perdendo. Quindi perché non fare per divertimento con i bambini un cestino di vimini, un piffero del legno di sambuco, graffiature nell'ardesia oppure un vaso di creta? Non c'è bisogno di ottenere un risultato perfetto: basta che dentro di loro (e di noi) ricominci a muoversi quella parte nascosta della nostra anima, che oggi spesso è sopita o almeno spesso accantonata, perché non ha più valore in un contesto di vita industrializzata. Potranno così incontrarsi l'angolo nascosto sulla collina della Valle d'Arroscia e l'anima trascurata dentro di noi, e rivivere tutte e due un attimo di nuovo respiro.

Diversi livelli possibili della realizzazione

La costruzione del "Parco delle favole" può cominciare da alcune attività essenziali e col tempo amplificarsi. Inoltre è possibile realizzarlo contemporaneamente su livelli diversi:

  • Installazione del Parco nelle case e sui terreni disponibili, cominciando con la parte già restaurata e utilizzabile.
  • Presentazione mobile di favole nelle scuole, asili nidi, luoghi pubblici, ecc.

  • Teatrino dei burattini con spettacoli e creazione di burattini.

  • Attività Internet con la presentazione del Parco, degli eventi, delle creazioni e con l'occasione di appurare come hanno partecipato i bambini (con disegni, testi ecc), ed inoltre la possibilità di trovare una piccola comunità di appassionati ed amici del "Parco delle favole".

L’offerta del "Parco delle favole"

Quando i bambini, dopo una visita, partiranno dal parco non avranno forse neanche notato che è trascorso un giorno senza televisione e radio, però porteranno a casa impressioni nuove, ricordi profondi della vita nella natura e dei legami alla cultura tradizionale. I loro piccoli cuori saranno eccitati in una maniera tale che (purtroppo) nel nostro tempo è diventata sempre di più un'eccezione.

Una visita nel parco delle favole sarà non solo un divertimento particolare, un incontro con l'arte e la fantasia, ma anche la scoperta delle bellezze di una natura primordiale. Nel parco delle favole possono risvegliarsi la cultura e la vita di una volta, che adesso sono ancora addormentate. Fortunatamente finora non sono morte, ma aspettano di essere ritrovate. Non solo per i bambini, anche per tutti gli adulti che hanno conservato l'amore per le bellezze di questo paese, una visita al parco è l'occasione di nuove esperienze e fonte di ispirazione per l'anima stanca della vita di oggigiorno.

Il "Parco delle favole"

  • offre un incontro tra storia, presente e futuro

  • combina i diversi elementi della natura

  • segue il ritmo delle quattro stagioni e delle feste principali dell'anno

  • unisce giocare ed imparare, prendere e dare, scoprire e creare

Aspetto ecologico

Per la costruzione delle case si potrebbero usare materiali antichi (con lo standard del nostro tempo) ed inoltre cercare di realizzare un'autonomia energetica, utilizzando l'energia recuperabile in natura. L'illuminazione e l'animazione dei vari posti del percorso può per esempio essere alimentata da un impianto ad energia solare. Il riciclaggio dei rifiuti potrebbe non solo far parte dell'organizzazione, ma anche dei giochi dei bambini.

Conclusione

Posso offrire la mia idea, il mio tempo, la mia possibilità di lavorare e la mia creatività ed esperienza professionale per la realizzazione di questo progetto. Non vorrei mettere in mostra la mia persona, ma cerco di organizzare e centralizzare i talenti di tante persone in questa opera dedicata ai bambini e perciò al futuro degli uomini e di queste terre da favola della Liguria. Per un'offerta culturale ed educativa come prescritto non basta però la mia iniziativa, c'è anche bisogno della professionalità di tutti i partecipanti presenti e futuri e la cooperazione ed il sostegno del Comune di Borghetto d'Arroscia, della Comunità montana di Pieve di Teco, della Provincia di Imperia e anche della Regione Liguria. Nel nome dei bambini spero di trovare cuori aperti per poter dire: Ci sarà una volta...un "Parco delle favole" sulle colline della Valle Arroscia.

Montecalvo, Case Sottane, 17. 8. 2001

Wolfgang Meixner (Lupo)

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