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“Le favole si raccontano dall'abrigu di Albenga all'ubagu di Borghetto d'Arroscia
Lupo

“6a Mostra delle favole”
a Borghetto d’Arroscia

 

Dal 22 al 30 settembre 2007

 

 

„D’int’ubagu scrivo …“ diceva Italo Calvino, diventando l’autore celebre di una Liguria nascosta, non esposta alla luce della vita costiera, ed essendo gia l’autore della più famosa raccolta delle “Fiabe italiane” – due motivi validi per far diventare Italo Calvino il padrino spirituale della 6° edizione della “Mostra delle favole”, nell’ubagu della Valle Arroscia, nel borgo nascosto, che vale la pena di essere scoperto, a Borghetto d’Arroscia.

 

Mentre l’autore ligure famoso scriveva “Dall’opaco”, la Mostra di quest’anno, invece viene organizzata dall’aprico, dalla pianura di Albenga, andando contro la corrente delle acque del fiume Arroscia verso le ombre dell’entroterra, verso i nascondigli dei folletti, degli elfi, degli gnomi, degli altri spiriti elementari della natura e delle favole.

 

Con gli occhi dei bambini, con lo sguardo dell’artista, con l’ispirazione dell’autore e del poeta si va non solo verso la fonte della valle più lunga della Liguria di ponente, ma anche verso le origini di una tradizione piena di miti, una vita riempita di saggezza popolare, una storia carica di consapevolezza, verso una dimensione altra nella natura e nel mondo.

 

I partecipanti alla mostra non si limitano ad un solo aspetto, all’aspetto facile del mondo; lo sanno apprezzare, ma, come Italo Calvino, non si fermano ad un lato solo, girano circolarmente dintorno a tutti gli aspetti di una cosa, di un soggetto, accostando il vecchio con il nuovo, il grande con il piccolo, il vicino con il lontano, avvicinando l’arte alla natura, la realtà con le favole.

 

Nella “6° Mostra delle favole” si cominciano delirare le forme, cominciano ad essere coscienti i contenuti, emerge Pinocchio dal mare degli errori, si ritrova Cappuccetto nel bosco dei fiori delle illusioni, la terra grigia diventa colorata, le ombre si rischiarano.

 

Vincono i bambini come artisti, vincono gli artisti come bambini, vincono tutti quanti che partecipano con gli occhi del cuore, che fanno vedere sempre meglio le favole nascoste, e vincono tutti gli altri, che si lasciano trasportare dall’arte, dalla musica, dalla poesia nel momento della magia di una sera, dell’incanto di un bosco, del fascino di un angolo nascosto dell’anima, nel nostro caso dell’anima di Borghetto d’Arroscia, che ci trasforma per un attimo nel modo, che la vera favola diventiamo noi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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